Cuore : Centro studi, archivi, ricerca de La Triennale di Milano
Ogni volta che ritorno a Milano, dove sono nata e cresciuta, mi ritrovo a viverla con gli occhi della scoperta. L’essere stata ed essere lontana e non vivendola ogni giorno mia aiuta ad alimentare quella curiosità e voglia di scoperta che mi caratterizza per natura.
Ed è con questo spirito osservativo e di scoperta che mi sono recata a Cuore-centro studi, archivio, ricerca della Triennale di Milano.
Uno spazio che lascia senza fiato, lasciamelo dire: la riqualifica, la volontà di preservare l’architettura originale disegnata da Giovanni Muzio (architetto italiano esponente del movimento artistico Novecento e architetto della celebre Ca' Brutta sita in Via Moscova a Milano) nel 1933 situata in una delle gallerie al piano terra del Palazzo dell’Arte, il design, lo studio degli spazi modulari, delle luci, il patrimonio in esso conservato regalano alla città di Milano un nuovo polo di studio, ricerca e preservazione della memoria storica e culturale che contribuisce ad arricchire il valore della città, dando ai cittadini e a tutti coloro che sono interessati, la possibilità di toccare con mano la storia del design, dell’arte, dell’architettura, del teatro, della grafica e della fotografia: campi di lavoro, indagine e promozione sui quali da sempre si è impegnata La Triennale.
La biblioteca preserva e mette a disposizione, per la consultazione libera, e su prenotazione per i volumi più pregiati, più di 22.000 libri e circa 800 testate di periodici che riguardano architettura, design, arte, urbanistica e storia, titoli sia nazionali che internazionali.
Eccomi quindi qui ad ammirare la grande scala elicoidale progettata da Giovanni Muzio che cattura lo sguardo non appena si entra, per poi ammirare affascinata le risorse esposte e in un attimo ritrovarmi a curiosare e subito la mia attenzione cade su una memoria grafica di una iniziativa del quale era coordinatore Bruno Munari dal titolo “Creatività senza condizionamento” in occasione della 15° Triennale, anno 1973, Milano viale Alemagna,6 dove si legge: “i bambini dimostrano agli adulti come si costruiscono delle espressioni visive nel modo più libero e spontaneo e senza condizionamento del messaggio”.
Tra le opere conservate di Munari ecco alcuni esempi delle sue sculture da viaggio che mi riportano alla mente il bel libro pop up di David Carter, designer e autore americano, per Corraini Edizioni dal titolo "Le sculture da viaggio di Munari": un libro omaggio alla creatività di Munari che ci consente di ammirare da vicino, una volta ancora la forza del suo messaggio, le sculture da viaggio sono nate come piccole opere trasportabili, alcune tascabili, da portare con sé : l’arte , la scultura, si fa piccola, ma al contempo grande e necessaria, da portare in tasca per una esigenza impellente di cultura; così come il libro di Carter che ci invita a portare le sculture di Munari da lui riproposte con noi, nelle nostre escursioni future.
Non solo Munari è una presenza importante, per me, della collezione, altro grande designer e autore, anche, di editoria per l’infanzia presente è Enzo Mari.
Possiamo infatti scoprire che sono custoditi oggetti elaborati per Danese Milano come: 16 animali del 1957 (riprodotto fino al 2000), il paravento giocattolo del 1961 o 16 Pesci del 1973/1974.
Ed è proprio con 16 animali, gioco in legno, che subito la mente va all’albo “L’altalena, See-saw - Balançoire - Die wippe”, edito da Corraini,(la prima edizione limitata risale al 1961) un libro multilingue nel titolo che è in realtà senza testo, e quindi fruibile da qualsiasi lingua come lo è il gioco 16 animali. Il rimando tra gioco e libro, un leporello, alla costante ricerca di equilibrio, di incastro tra le forme, di una collaborazione indispensabili tra le parti e dove il tutto si arricchisce di metafore, è a mio avviso evidente. Quel progettare che coinvolge ogni pratica, come sostiene in 25 modi per piantare un chiodo, lo ritroviamo anche ne "L'altalena" e nei giochi creati per Danese..
Il costante movimento di persone che animano gli spazi di Cuore, il patrimonio, l’architettura viva e in relazione con l’usuario mi spingono ad invitarti a visitare non solo La Triennale, ma di soffermarti anche in questo polo culturale e di ricerca dove si apre il dialogo tra passato e futuro.
Spero che l’articolo sia stato di tuo gradimento, ti ringrazio per averlo letto.
A presto Jessica!
Nota: i testi menzionati non sono tutti conservati o esposti all’Archivio Cuore, ogni opera menzionata ha un link di riferimento dove potrai anche visionare alcune pagine dei libri. Gli oggetti di design citati non sono tutti esposti e visibili direttamente nel polo culturale, comunque, anche questi sono provvisti di link diretto al catalogo online.
Ed è con questo spirito osservativo e di scoperta che mi sono recata a Cuore-centro studi, archivio, ricerca della Triennale di Milano.
Uno spazio che lascia senza fiato, lasciamelo dire: la riqualifica, la volontà di preservare l’architettura originale disegnata da Giovanni Muzio (architetto italiano esponente del movimento artistico Novecento e architetto della celebre Ca' Brutta sita in Via Moscova a Milano) nel 1933 situata in una delle gallerie al piano terra del Palazzo dell’Arte, il design, lo studio degli spazi modulari, delle luci, il patrimonio in esso conservato regalano alla città di Milano un nuovo polo di studio, ricerca e preservazione della memoria storica e culturale che contribuisce ad arricchire il valore della città, dando ai cittadini e a tutti coloro che sono interessati, la possibilità di toccare con mano la storia del design, dell’arte, dell’architettura, del teatro, della grafica e della fotografia: campi di lavoro, indagine e promozione sui quali da sempre si è impegnata La Triennale.
Proprio su queste tematiche che si articolano le collezioni, gli archivi e la biblioteca i quali conservano materiali risalenti dal 1923 sino ad oggi, tra oggetti di design, rassegne stampa storiche, il Fondo manifesti, il Fondo disegni e planimetrie, il Fondo modelli architettonici, Fondo Teatro, oltre 30.000 fotografie e più di 2.000 filmati, audio, servizi giornalistici e film per poi passare alla collezione di oggetti di design originali che tracciano la storia del design attraverso i fondi preservati di grandi designer come: Alessandro Mendini, Antonio Citterio, Carla Crosta, Cinzia Ruggeri, Ettore Sottsass, Gianni Veneziano – Il Segno del Designer, Giorgio Forattini, Giuliana Gramigna, Luigi Molinis, Nanni Strada, Saul Steinberg e Sirio Galli.
La biblioteca preserva e mette a disposizione, per la consultazione libera, e su prenotazione per i volumi più pregiati, più di 22.000 libri e circa 800 testate di periodici che riguardano architettura, design, arte, urbanistica e storia, titoli sia nazionali che internazionali.
Eccomi quindi qui ad ammirare la grande scala elicoidale progettata da Giovanni Muzio che cattura lo sguardo non appena si entra, per poi ammirare affascinata le risorse esposte e in un attimo ritrovarmi a curiosare e subito la mia attenzione cade su una memoria grafica di una iniziativa del quale era coordinatore Bruno Munari dal titolo “Creatività senza condizionamento” in occasione della 15° Triennale, anno 1973, Milano viale Alemagna,6 dove si legge: “i bambini dimostrano agli adulti come si costruiscono delle espressioni visive nel modo più libero e spontaneo e senza condizionamento del messaggio”.
Ecco emozionarmi improvvisamente nel pensare a cosa sia avvenuto quel venerdì 16 novembre, quali parole siano state dette, quali azioni siano state fatte e quali visioni condivise.
Tra le opere conservate di Munari ecco alcuni esempi delle sue sculture da viaggio che mi riportano alla mente il bel libro pop up di David Carter, designer e autore americano, per Corraini Edizioni dal titolo "Le sculture da viaggio di Munari": un libro omaggio alla creatività di Munari che ci consente di ammirare da vicino, una volta ancora la forza del suo messaggio, le sculture da viaggio sono nate come piccole opere trasportabili, alcune tascabili, da portare con sé : l’arte , la scultura, si fa piccola, ma al contempo grande e necessaria, da portare in tasca per una esigenza impellente di cultura; così come il libro di Carter che ci invita a portare le sculture di Munari da lui riproposte con noi, nelle nostre escursioni future.
Non solo Munari è una presenza importante, per me, della collezione, altro grande designer e autore, anche, di editoria per l’infanzia presente è Enzo Mari.
Possiamo infatti scoprire che sono custoditi oggetti elaborati per Danese Milano come: 16 animali del 1957 (riprodotto fino al 2000), il paravento giocattolo del 1961 o 16 Pesci del 1973/1974.
Ed è proprio con 16 animali, gioco in legno, che subito la mente va all’albo “L’altalena, See-saw - Balançoire - Die wippe”, edito da Corraini,(la prima edizione limitata risale al 1961) un libro multilingue nel titolo che è in realtà senza testo, e quindi fruibile da qualsiasi lingua come lo è il gioco 16 animali. Il rimando tra gioco e libro, un leporello, alla costante ricerca di equilibrio, di incastro tra le forme, di una collaborazione indispensabili tra le parti e dove il tutto si arricchisce di metafore, è a mio avviso evidente. Quel progettare che coinvolge ogni pratica, come sostiene in 25 modi per piantare un chiodo, lo ritroviamo anche ne "L'altalena" e nei giochi creati per Danese..
Il costante movimento di persone che animano gli spazi di Cuore, il patrimonio, l’architettura viva e in relazione con l’usuario mi spingono ad invitarti a visitare non solo La Triennale, ma di soffermarti anche in questo polo culturale e di ricerca dove si apre il dialogo tra passato e futuro.
Per maggiori informazioni, orari e iniziative ti consiglio di visitare il sito ufficiale di CUORE e di Triennale Milano: QUI
Per approfondimenti e ricerche ti ricordo l'utilissimo catalogo online che trovi QUI.
Spero che l’articolo sia stato di tuo gradimento, ti ringrazio per averlo letto.
A presto Jessica!
Nota: i testi menzionati non sono tutti conservati o esposti all’Archivio Cuore, ogni opera menzionata ha un link di riferimento dove potrai anche visionare alcune pagine dei libri. Gli oggetti di design citati non sono tutti esposti e visibili direttamente nel polo culturale, comunque, anche questi sono provvisti di link diretto al catalogo online.
Immagini e testo redatto da Jessica Paolillo
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