Bianco come la neve? Il bianco e le sue sfumature: nella letteratura per l’infanzia, nell’arte e nella realtà.

 La neve è indubbiamente una costante della narrazione, chi non ha sentito o letto:

…avessi una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue e nera come l’ebano di questa finestra.” (Grimm, J. e W., Biancaneve (2015), in Tutte le fiabe. Prima edizione integrale 1812-1815, a cura di Miglio C., illustrazioni Negrin F., p. 234)

“Se solo avessi un bambino rosso come il sangue e bianco come la neve!” (Grimm, J. e W., L’albero di ginepro, (2015), Ivi, p. 204).

Dalla fiaba alla letteratura contemporanea la neve è sfondo o protagonista di racconti fatti di parole e immagini o solo immagini.

Poco tempo fa ho visitato la mostra temporanea Colours of Snow – Alfons Walde e Max von Esterle e gli artisti coevi a nord e sud delle Alpi presso Palais Mamming Museum situato nel centro di Merano in piazza Duomo 6 visitabile fino al 2 marzo 2025.

Alfons Walde (Oberndorf in Tirol, 1891 – Kitzbühel, 1958) fu un artista che seppe portare una nuova ventata di freschezza alla pittura austriaca inserendosi in un contesto rappresentativo regionalista: seppe rappresentare tutte le sfumature coloristiche delle montagne e della vita austriaca, legato alla pittura paesaggistica non tralasciò una volontà descrittiva dell’umano in relazione con la maestosità della natura (maggiori informazioni QUI).

Max von Esterle (16 ottobre 1870 in Cortina d’Ampezzo, Österreich-Ungarn; 4 gennaio 1947 Bezau in Vorarlberg) fu paesaggista e ritrattista sa raccontarci la magia della neve sotto un altro punto di vista e con una ricerca coloristica che si differenzia per coloristica e luminosità da Walde.

Una mostra che per la prima volta unisce questi due grandi esponenti austriaci e che propone un percorso di amplio respiro includendo testimonianze legate sia alla grafica che al settore comunicativo pubblicitario dell’epoca, ma dove trova spazio anche l’arte contemporanea e un’importante riflessione dedicata all’ambiente che ci spinge a riflettere sulla fragilità dell’ ecosistema e sull’incertezza futura di poter continuare a godere della neve chiedendoci: per quanto ancora potremo godere di questo spettacolo?

Mi ha molto colpito la varietà coloristica e materica dedicata alla rappresentazione di questo elemento naturale pieno di incanto e simbologia ed è proprio da questa visita che nasce questa indagine nella letteratura per l’infanzia.

Mi sono, infatti, chiesta ma quanti colori ha la neve? Realmente è bianca? E come viene rappresentata negli albi illustrati?

Per rispondere a queste domande ho preso in analisi undici albi illustrati:

Blexbolex,(2010), Stagioni, Orecchio Acerbo

Briggs R.,(1978), The Snowman, Penguin Random Hause

Brouillard A., (2022), Voyage d’hiver, Espertulète éditions ( edizione italiana a cura di Orecchio acerbo)

• Collodi C., Innocenti R., (2015), Le avventure di Pinocchio, La Margherita edizioni

Cruschiform (2017), Colorama, l’Ippocampo edizioni

Keats E.J., (2019), Peter nella neve, Terre di mezzo

Kim S.-K., (2023), La preoccupazione di una piccola talpa, Kite Edizioni

Lee R., Bertossi E., (2017) Nasi neri, Babalibri

Ruzzier S., Fox + Chick (2023), Diciassette fiocchi di neve e altre storie, Topipittori

Smith S., (2020), Unsichtbar in der großen Stadt, Aladin

Ventura P., (2022), Il Cappello, Topipittori

Avrei potuto includerne molti di più, ma questa non pretende essere un’analisi esaustiva, ma un’indagine che possa solleticare modi e vie di approccio alla letteratura per l’infanzia.

Il bianco, sappiamo, è un colore con elevata luminosità ed è un colore acromatico, ossia privo di tinta, ed è frutto della sintesi additiva dei colori dello spettro visibile o dei colori primari: rosso, verde e blu per esempio, per questo motivo si parla, quando si parla del bianco, di risultato della combinazione di tutti i colori, come testimoniò Newton, e del nero come di assenza di colore.

Ma la neve è bianca o è anche di altri colori? Quante tonalità di bianco esistono?

Esistono molteplici tonalità di bianco questo è indubbio, basta leggere il libro Colorama per averne una percezione personalissima dell’autore, che però con il suo bianco neve, bianco latte o bianco falena ci introduce perfettamente alla varietà e complessità cromatica del bianco.

Una varietà che Pantone classifica con estrema precisione:

Durante le mie ricerche ho scoperto, grazie a un interessante articolo sul portale Sciencenotes.org che la neve può avere molteplici colori in realtà, pigmentazione dovuta a circostanze ben precise:

Mia vista la neve gialla? Sì, giusto è urina, ma anche probabilmente polline e pigmenti vegetali.

La neve rossa chiamata anche neve anguria, neve sanguinea o rosa, è dovuta molto spesso alla presenza di vari tipi di alghe e cianobatteri. Tra le tipologie di alga possiamo trovare la Chlamydomonas nivalis, Chlamydomonas alpina, Mesotaenium bregrenii e il cianobatterio Chlorooceae. Questa neve è molto importante per l’equilibrio ecologico poiché fonte di nutrimento per molte specie animali.

Possiamo imbatterci anche in neve verde: dovuta alla vegetazione sottostante, ma anche causata dalla presenza di alghe per esempio.

Neve rossa, arancione o marrone è dovuta alla presenza di alghe, ma anche di particelle presenti nell’aria come sabbia, inquinamento e /o polvere.

La neve grigia, comune alla memoria di molti di noi, è la neve di città, sporca e piena di resti dei fumi di scarico dei veicoli a motore.

In fine la neve blu, sì perché la neve bianca, a volte, ci appare blu, è una percezione dovuta alla cristallizzazione dei cristalli, chiaramente composti d’acqua, e dalla quantità di neve stessa. Molto spesso abbiamo l’impressione visiva che di notte o nei punti d’ombra la neve sia blu, per esempio.

Dopo questi approfondimenti ho selezionato gli albi illustrati e iniziato a guardare con attenzione di quale colore fosse la neve lì rappresentata.

Come ti ho accennato in Colorama troviamo, tra le altre totalità di bianco, il BIANCO NEVE 001: una coltre immacolata che scende e copre donando quiete all’intero paesaggio. Se la osserviamo con attenzione anche la rappresentazione in Colorama del bianco neve presenta delle zone d’ombra che si notano sin da subito e ci consentono di apprezzarne le sfumature azzurro tenue. Nel medesimo registro grafico e compositivo si muove Blexbolex nella sua opera Stagioni, edita da Orecchio Acerbo che attraverso un linguaggio grafico asciutto, ma allo stesso tempo articolato ci regala varie interpretazioni della neve giocando con metafore e associazioni: sfumature blu e grigie, ma anche verdi e marroni.

La neve in una visione notturna ci viene regalata in tre albi illustrati:

Paolo Ventura nel silent book Il Cappello per Topipittori, Sang- Keun Kim in La preoccupazione di una piccola talpa pubblicato da Kite Edizioni e Briggs R., nel conosciutissimo silent book The Snowman edito da Penguin Random Hause.

Ho trovato affascinante vedere come tre artisti con un registro interpretativo così diverso abbiano saputo raccontarci la neve: Paolo Ventura con il suo tratto pittorico ci regala tonalità blu, dell’azzurro (alice blue e azzurro polvere) un racconto intenso di trasformazione, Briggs con un tratto leggiadro e poetico gioca sui toni dell’azzurro polvere, alice blue e del grigio, Sang- Keun Kim propone con precisione e dettaglio una neve che si estende per tutto il racconto tra il blu in diverse tonalità, il nero, il bianco, il grigio, il marrone e il verde. Nel buio della notte protagonisti si trovano in un mondo ovattato che solo apparentemente è privo di colore, ma che in realtà è pieno di luce, movimento e magia.

La neve grigia e bianca la ritroviamo tra le illustrazioni di Innocenti in Le avventure di Pinocchio e di Sidney Smith in Unsichtbar in der großen Stadt: due bambini sperduti alla ricerca di qualcosa di diverso, due bambini in movimento nelle vie di città diverse tra loro e in epoche lontane che condividono però una stessa emozione seppur con sfumature dissimili.

Il bianco avorio e alice blue di Nasi Neri, di Lee e Bertossi dove la neve è salvifica, ci porta fino al Polo Nord: una bufera di neve investe i protagonisti salvandoli da una fine ormai certa.

In Diciassette fiocchi di neve di Ruzzier S., Fox + Chick per Topipittori la neve è  gialla, ocra e bianca , il terriccio ancora visibile, un racconto che racchiude in tutta la sua poesia quei pomeriggi dell’infanzia dove l’attesa è calda ed emozionante come scivolare con lo slittino. 

La complessità cromatica della neve è racchiusa in due libri in modo particolare a mio avviso:

Peter nella neve per Terre di mezzo di Keats E.J. e nel leporello silente di Brouillard , Voyage d’hiver.

Peter nella neve è un classico della letteratura per l’infanzia, la neve nella narrazione è viva e colorata e rappresenta in pieno quello che è il lavoro di ricerca di materiali e tecniche che compongono l’albo, basti pensare che i fiocchi di neve sono stati intagliati nella gomma per cancellare come una sorta di timbrino e creati con colori diversi l’uno dall’altro: fiocchi di neve, rosa, viola, blu… animano il racconto. La stessa ricerca cromatica è evidente nella rappresentazione dei cumuli di neve. Nulla è lasciato al caso, tutto è frutto di ricerca e sperimentazione.

Voyage d’hiver è un vero proprio viaggio in un paesaggio invernale, dove la neve cambia di colore secondo il momento che stiamo guardando e assaporando, un racconto per immagini nella vastità delle possibilità cromatiche tra sfumature e tonalità che possiamo ritrovare nella realtà se allenati/e ad osservare con attenzione.

Un viaggio nella neve questo che con cappello, guanti e sciarpa abbiamo affrontato insieme, tra pagine e illustrazioni che sanno nuovamente raccontare con precisione la magnificenza della vita, tra simbolismi, metafore e realtà la letteratura dell’infanzia ci porta in mondi possibili e al contempo immaginifici.

Ritorno un attimo in dietro alla mostra Colours of Snow – Alfons Walde e Max von Esterle e gli artisti coevi a nord e sud delle Alpi di cui ti parlavo all’inizio e ti faccio una domanda, anzi la domanda te la fa Elisabeth Hölzl con una sua opera:

„ weißt du was schnee frisch gefallener?“ (Sai cos’è la neve, appena caduta?)

Opera che si ispira ad una poesia Norbert C. Kasser del 1996

E soprattutto di che colore è?

Questo è l’ultimo articolo per il 2024, ci risentiamo nel 2025, ti auguro quindi di passare del tempo con le persone a te care, in tranquillità e circondati da libri.

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Jessica

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